La dichiarazione di conformità di un impianto di casa, certifica che il tuo impianto elettrico, idraulico, gas, riscaldamento, condizionamento ed altri, sono a norma di legge e sicuri. Oltre alla dichiarazione la legge prevede un’attestazione o certificato di conformità tramite la certificazione di rispondenza.
Per saperne di più, continua a leggere questo articolo dove parliamo della dichiarazione di conformità di un impianto di casa per il 2019 e della dichiarazione di rispondenza, quando è obbligatorio averle, il costo e chi può farla. Iniziamo dai riferimenti normativi per vedere quali sono gli impianto di casa coinvolti.
Contenuti di questo articolo
Normativa impianti a norma di legge: Legge 37 del 2008
La normativa di riferimento per la dichiarazione degli impianti di casa è il Decreto Ministeriale 37/2008 che tratta delle “disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici” entrato in vigore il 27 Marzo 2008.
Questo decreto si applica a diversi impianti di un edificio indipendentemente dalla destinazione d’uso sia collocati internamente che alle pertinenze. La validità del decreto e della certificazione di impianto si applica a partire dal punto di consegna della fornitura. Gli impianti che devono rispettare la normativa sono:
- Impianto elettrico.
- Impianto radiotelevisivo e antenna tv.
- Impianto di riscaldamento.
- Impianto di condizionamento e climatizzazione.
- Impianto idraulico o idrico-sanitario.
- Impianto gas.
- Impianto di sollevamento persone o cose (ascensore, montacarichi, scale mobili).
- Impianto di protezione antincendio.
- Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche.
- Impianto di automazione cancelli, porte e barriere.
- Impianto evacuazione fumi prodotti combustione (canna fumaria).
- Impianto ventilazione ed aerazione locali.
Dichiarazione di conformità impianto: cos’è e obbligo di certificazione
Per ottenere la certificazione di conformità di un impianto a norma, si deve ottenere da una impresa certificata ed abilitata il documento di dichiarazione di conformità di impianto, noto anche come DiCo.
Tramite questo documento il tecnico abilitato attesta che l’installazione è stata effettuata a regola d’arte e che il tuo impianto rispetta le norme di legge in vigore e le specifiche tecniche. Quindi, se ad esempio fai dei lavori di ristrutturazione di casa e rifai l’impianto elettrico e installi una nuova caldaia, devi farti rilasciare la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico e dell’impianto di riscaldamento. Analogamente, se rifai un bagno completamente, ti serve la dichiarazione di conformità dell’impianto idraulico, così come per gli altri impianti di casa.
La dichiarazione di conformità è obbligatoria quando si installa un nuovo impianto, ad esempio un impianto elettrico, idraulico, gas, riscaldamento con una nuova caldaia, ed altre installazioni. Invece, per mettere a norma un impianto vecchio si parla di dichiarazione di rispondenza, come puoi leggere più avanti.
Nella complicazione della dichiarazione è necessario inserire la tipologia dei materiali impiegati e fornire il progetto dell’impianto redatto da un professionista abilitato alla professione o dal responsabile tecnico dell’impresa di installazione entro certi limiti come vediamo più avanti.
Importante: solamente le imprese certificate ed i tecnici abilitati possono rilasciarti la DiCo. Ad esempio, non puoi ottenere la dichiarazione di conformità di un impianto elettrico da un elettricista non abilitato, o per un impianto idraulico o canna fumaria da un idraulico che non ha i requisiti, così come per un impianto di riscaldamento o una caldaia o altro impianto di casa.
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Chi può rilasciare il certificato di conformità
Come abbiamo detto, solamente una impresa abilitata può rilasciare la dichiarazione o certificazione di conformità di un impianto di casa. Un’impresa è abilitata se il titolare o il legale rappresentate, oppure il responsabile tecnico preposto con atto formale, è in possesso dei requisiti tecnici professionali identificati dall’articolo 4 del decreto 37/08.
Un tecnico per essere abilitato deve possedere almeno uno dei requisiti tecnici-professionali espressi all’articolo 4 del decreto 37/08:
- Laurea tecnica specifica.
- Diploma di scuola superiore specifica e almeno due anni di periodo di inserimento presso una impresa di settore o un anno per impianti idrico sanitari.
- Aver lavorato 3 anni in una impresa abilitata, ad esclusione del periodo di apprendistato e di operaio qualificato.
Per un titolare di impresa, soci e collaboratori familiari, se hanno svolto un’attività di collaborazione tecnica continuativa in imprese abilitate del settore per almeno 6 anni o 4 anni per impianti idrico sanitari, vengono considerati in possesso dei requisiti tecnico professionali.
Importante: la norma specifica che è il committente tenuto ad affidare i lavori a tecnici abilitati. Non fare errori e chiedi sempre di verificare l’abilitazione dei tecnici. La responsabilità del lavoro e della dichiarazione è delle imprese.
Dichiarazione di rispondenza per vecchi impianti
Abbiamo visto che la dichiarazione di conformità per un impianto elettrico, idraulico, gas, riscaldamento, condizionamento, nuova caldaia o altri impianti di casa è obbligatoria per una nuovo impianto, cosa devi fare per mettere a norma un impianto vecchio? Per questo caso devi fare la dichiarazione di rispondenza di impianto a norma di legge.
La dichiarazione di rispondenza (DiRi) sostituisce il certificato di conformità se l’impianto è vecchio e non si hanno i documenti di certificazione. In questo caso il tecnico abilitato deve prima sistemare le eventuali mancanze dell’impianto per adeguarlo alle norme di legge e poi forniti la dichiarazione di rispondenza dell’impianto a norma.
Poiché la dichiarazione di conformità è obbligatoria dal 27 Marzo 2008 (data di attuazione del DM 37/08) la dichiarazione di rispondenza si può fare solo per gli impianti realizzati prima del 27 Marzo 2008. Se l’impianto è stato realizzato dopo ed hai perso la DiCo, dovi rifarla, la DiRi non si può fare.
Marchio CE e certificazione CE: da non confondere con la dichiarazione di conformità
Una cosa è la dichiarazione di conformità ed un’altra è il Marchio CE o la Certificazione CE di una caldaia, condizionatore, quadro elettrico o un altro apparato facente parte di un impianto di casa.
Il marchio CE è una garanzia per il consumatore che la caldaia, il condizionatore, il quadro elettrico o un altro prodotto acquistato rispetta la normativa Europea ed è in regola. In questo caso di dice che il prodotto ha una dichiarazione di conformità CE. Poiché non puoi installare caldaie, condizionatori, quadri elettrici, o altro che non sia marchiato CE, è implicito che un tecnico abilitato non ti rilascerà mai una dichiarazione di conformità di un impianto elettrico con un quadro non CE, così come per qualsiasi impianto di casa. Analogamente la dichiarazione di rispondenza di un impianto vecchio con apparati e prodotti non CE.
Quando è obbligatoria la certificazione di impianto
Vediamo dei casi per i quali è obbligatorio avere la certificazione di impianto elettrico, idraulico, riscaldamento o ogni altro impianto di casa identificato dalla normativa:
- Installazione nuovo impianto (elettrico, ,gas, idraulico, …)
- Allaccio di nuove utenze o forniture (gas, elettricità, acqua)
- Aumento di potenza di un impianto elettrico a 6 kW
- Modifica di un impianto esistente (dichiarazione per la parte modificata)
- Certificato di agibilità
- Nulla osta sanitario per apertura locali commerciali
- Certificato prevenzione incendi
Se devi vendere casa nell’atto di rogito devi allegare la dichiarazione di conformità degli impianti o la dichiarazione di rispondenza se questa è presente. In caso di assenza di certificazione degli impianti deve essere esplicitato nel rogito in modo chiaro che non ci sono. Chi acquista si deve impegnare a certificare gli impianti ed a sostenere il costo.
Anche se devi affittare casa (locazione, comodato, …) devi essere in regola o comunque deve chiaro (scritto) tra le parti che l’impianto non ha la certificazione (es. per affitti di vecchie case). Se qualcuno si fa male a causa dei vecchi impianti potresti avere problemi.
In conclusione non è vincolante o obbligatorio avere la certificazione degli impianti per vendere o affittare casa ma questa informazione deve essere scritta in chiaro dalle parti.
Per ottenere un certificato di agibilità è obbligatorio fornire la dichiarazione di conformità insieme al collaudo degli impianti installati.
Nel caso di allacciamento di un nuova utenza o fornitura elettrica, di gas o di acqua, la dichiarazione di conformità dell’impianto la devi inviare entro 30 giorni dalla data di allacciamento.
Obbligo progetto impianto elettrico e non solo
IL DM 37/08 rende obbligatorio il progetto per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento di tutti gli impianti identificati dalla normativa. Questo progetto deve essere redatto e firmato da un professionista abilitato (ingegnere) se l’impianto ha determinate caratteristiche che richiede un progetto, altrimenti la dichiarazione di conformità la può firmare anche il tecnico abilitato (idraulico, elettricista, …) allegando uno schema di impianto.
Il progetto, firmato dal professionista da depositare presso lo sportello unico per l’edilizia del comune dove viene realizzato l’impianto, deve sicuramente contenere:
- Schema di impianto
- Disegni planimetrici
- Relazione tecnica con tipologia di installazione o ampliamento, le caratteristiche dei materiali e le misure di prevenzione e sicurezza
Vediamo quando abbiamo un obbligo di progetto per la dichiarazione di conformità di un impianto elettrico ed altri impianti da far firmare ad un professionista per la certificazione impianti.
Obbligo progetto impianto elettrico
- Condominiale per potenze superiori a 6 kW.
- Di casa (singola unità abitativa) per potenze superiori a 6 kW o se la casa è oltre 400 mq.
- Con lampade fluorescenti a catodo freddo di potenza complessiva superiore a 1200 VA resa dagli alimentatori.
- Locale commerciale con utenze alimentate a tensione superiore a 1000 V (alta e bassa tensione) o se solo a bassa tensione la potenza è superiore a 6 kW o la superficie è oltre i 200 mq.
- Unità immobiliari con ambienti soggetti a normativa CEI: locali ad uso medico o con pericolo di esplosione o con rischio incendio.
Obbligo progetto per altri impianti
- Impianto di protezione da scariche atmosferiche edifici di volume superiore a 200 mc.
- Impianto televisivo, antenna o elettronici in genere se coesistono con impianti elettrici soggetti a progettazione.
- Impianto con canna fumaria collettiva ramificata.
- Impianto di condizionamento con potenza frigorifera uguale o superiore a 40.000 frigorie/ora.
- Impianto gas con portata termia superiore a 50 kW o con canna fumaria collettiva ramificata.
- Impianto protezione antincendio per attività soggette al certificato prevenzione incendi, o anche se il numero di idranti (sprinkler) è uguale o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento fumi sono in numero uguale o superiore a 10.
- Impianto idraulico: non è necessario il progetto basta uno schema anche firmato dal tecnico.
Sanzioni per impianto senza certificazione a norma
Se ti è stato fatto un impianto non a norma oppure non sono state rispettate le indicazioni della normativa che ti abbiamo riportato per la dichiarazione di conformità dell’impianto la sanzione amministrativa varia da 100 euro a 1.000 euro in base all’entità e complessità dell’impianto.
Per altri obblighi sugli impianti (ad esempio progetto) non rispettati la sanzione amministrativa varia da 1.000 euro a 10.000 euro sempre rispetto all’entità e complessità dell’impianto ed al grado di pericolosità.
Dopo tre volte che viene rilevata la sanzione ad una impresa abilitata può ricevere una sospensione temporanea dell’iscrizione all’albo. Per il professionista che commette la terza violazione per le norme e obblighi sui progetti e collaudo sono previsti provvedimenti disciplinari nei rispettivi albi.
Costo dichiarazione di rispondenza e conformità impianto
Concludiamo l’articolo con il costo per la certificazione di un impianto tramite dichiarazione di conformità o dichiarazione di rispondenza.
Il costo della dichiarazione di conformità di un impianto è spesso nullo, poiché una impresa o un tecnico serio lo include nel prezzo dei lavori di realizzazione o adeguamento impianto in quanto la dichiarazione è obbligatoria.
Cosa diversa per il costo di dichiarazione di rispondenza per vecchi impianti da adeguare a norma, e spesso viene chiamato un professionista per eseguire la messa a norma.
Costo dichiarazione di rispondenza per certificazione impianto | Prezzi medi per abitazione |
---|---|
Impianto elettrico | da 300€ a 500€ |
Impianto di riscaldamento | da 200€ a 300€ |
Impianto di condizionamento | da 200€ a 300€ |
Canna fumaria (non ramificata) | da 400€ a 600€ |
Impianto antenna TV | da 100€ a 200€ |
Impianto gas | da 200€ a 300€ |
Impianto di antifurto | da 100€ a 200€ |
Questi costi possono variare anche di molto se per certificare un impianto è necessario realizzare il progetto da un professionista abilitato (ingegnere). In questo caso il costo del progetto è una voce da considerare.
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